venerdì 26 aprile 2013

Nightscapes cittadini

Di notte una città offre molti spunti creativi a chi è pronto a coglierli ma sopratutto a chi è preparato con tecnica e strumenti giusti. In questo articolo vi svelerò tutti i retroscena alla base della foto seguente e di altre della stessa sessione.


Erano alcune settimane che mi frullava per la testa l'idea di realizzare un set notturno nel centro di Mondovì, gli elementi che volevo inserire nella composizione erano tre: la Luna, la fontana e le strisciate dei fanali delle auto lungo la strada, per donare un certo dinamismo alla scena.

Il primo soggetto, la Luna, purtroppo si è fatta aspettare parecchio e ha comunque fatto la timida dietro alle nuvole, l'effetto complessivo però non è stato male. Per fotografarla ho dovuto limitare i tempi sotto i 30" (per evitare la strisciata dovuta al suo movimento). Ho avuto l'accortezza di usare Google Skymap sul cellulare, al fine di conoscere il punto esatto in cui sarebbe sorta e pianificare alcune inquadrature, tra le quali ho scelto quella definitiva.

Per quanto riguarda la fontana sono stati necessari scatti relativamente lunghi, che ho mediato con i tempi occorrenti per illuminare correttamente tutta la scena, in questo caso variabili tra 15" e 30". D'obbligo è stato quindi il cavalletto, quindi ho provveduto a disattivare la compensazione delle vibrazioni sull'obiettivo, in quanto se la sSLR è montata sul cavalletto ne peggiora le prestazioni. Sempre per ridurre il micromosso ho scattato utilizzato il sollevamento anticipato dello specchio e uno scatto ritardato di 2" per smorzare ogni possibile vibrazione del cavalletto.

Per le scie delle auto, essendo sia il traffico che i tempi di scatto limitati, ho optato per una tecnica particolare: l'esposizione multipla. E' una pratica derivata dal mondo analogico, dove si poteva far scattare l'otturatore ma non riavvolgere il rullino, permettendo di imprimere nuovamente la stessa pellicola. Nel campo digitale la macchina va a sommare direttamente più scatti sullo stesso file, a seconda del modello di dSLR sono disponibili più o meno parametri di controllo per questa operazione.
Grazie a questa tecnica ho potuto scattare in 3 istanti diversi, cogliendo auto in punti diversi della composizione ed inserire tutto nello stesso file RAW, senza alcuna post-produzione.

Infine un tocco non voluto ma piacevole è stato dato dal faro tricolore sul tetto della torre dei Bressani, nella parte alta della città, acceso in occasione del 25 Aprile. Per donare un tocco particolare a queste luci ho deciso di chiudere il diaframma a f11 in modo che fosse molto evidente l'effetto a raggi su tutte le luci puntiformi. Ricordate che minore è il numero di lamelle del diaframma e più netti saranno i raggi: notare la differenza con le foto sotto, realizzate con un obiettivo diverso e con più lamelle.

Negli altri scatti della stessa sessione ho voluto enfatizzare maggiormente la fontana e le scie, che nel primo si perdevano un po' nella vastità del campo inquadrato dal grandangolo. La tecnica usata è la medesima appena descritta.




Ultimo consiglio...se dovete fotografare scene con grandi contrasti e luci tangenti all'obiettivo non fate come me! Ricordate di pulire la lente frontale con un panno o una pipetta, vi risparmierà un lavoraccio successivo in post-produzione con il rimuovi macchie.

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